sabato 30 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 15:24 | 3 comments

Ti senti speciale?

Cazzo.
Domanda difficile, mi è stata fatta ieri sera, normalmente rispondo "si ovviamente mi sento speciale, il fatto che tu me lo chieda mi rende tale", invece ieri ho risposto "mi sento un inetto", perché penso costantemente ad una domanda che mi è stata fatta qualche giorno fa. 
Potrai mai perdonarmi?
Per cosa?
Perché sto scegliendo. :) 
La risposta l'ho già data, ovviamente è non c'è niente da perdonare, ma mi ronza ancora in testa, non perché abbia cambiato idea, ma perché questa domanda, nasconde molto di più, un "potrò mai perdonarmi per te o per me? aiutami a farlo." Si posso aiutarti a farlo, posso aiutarti a farti sentire meno triste, perché alla fine sono una persona speciale, e tu lo sei più di me.
sono una persona speciale...
mmm....
Sono tornato ad essere una persona speciale. Questa cosa sta diventando inquietante...
ma insomma lo sei o no?
A tratti. Sono una persona speciale a tratti, cioè, prima mi sentivo speciale da solo, ora mi sento speciale, solo quando mi vedo con altri occhi. Mi sento speciale, quando rendo una persona speciale.
Ti senti speciale quando sei con me?
Questa è la domanda che dovrebbe essere posta, alla fine, nessuno è speciale, siamo tutti costantemente normali, tranne quando arriva qualcuno che ci fa sentire speciali, Superman non sarebbe speciale se non salvasse la terra ogni volta, sarebbe uno qualunque, solo lui saprebbe dei suoi poteri, quindi sarebbe una persona potenzialmente speciale. 

Oggi non sono speciale, domani non lo sarò, lunedì men che meno, martedì farò di tutto, per incontrare pochi secondi la mia specialità. E nel caso non fosse solo mia, allora non sono l'unico a saper  fare un origami a farfalla, o quantomeno, a farlo. Se non provo a fare una cosa non potrò mai lamentarmi di qualcun altro che la fa, non farla è normale. Martedì è normale non incontrarsi, non sarà così. 






 

venerdì 29 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 11:56 | 5 comments

La santa Ostara

Dopodomani è Pasqua, gioia-gaudio, gioia-gaudio. Cristo è risorto e quindi se magnamo li polli, l’abbacchio e le galline, perché so senza spine e non so come er baccalà (vigilie a stecchetta, dopo-vigilia te poi sfonnà).

Mi dispiace dover dire le stesse cose che ho già letto su un altro post, e per correttezza lo cito (Bravo Moz mi hai solo fregato sul tempo).

Il cristianesimo ha sempre riciclato le date, poiché il popolo non doveva cambiare drasticamente le proprie usanze,  per far in modo che una religione fosse accettata, e soprattutto non si dovevano cambiare le feste. Da qui deriva il:

Natale: Sol Invictus- si riteneva che i cristiani adorassero il sole, poiché veniva festeggiato proprio il primo giorno della settimana (che è Domenica) e venivano rivolte preghiere al cielo. Il 25 dicembre fu istituito come Natale Cristiano da Papa Giulio I della serie famo na sola data che risparmiamo sui festoni. Ma fu semplicemente un motivo politico.

Pasqua: Nasce dall’equinozio di primavera, che è la data di inizio di molti calendari, si calcola dalla prima domenica, dopo la prima luna piena contemporanea o successiva all’equinozio di marzo, quindi una caciara, è risorto tra il 22 marzo ed il 24 aprile, una resurrezione ballerina. Il Sabbat pagano Ostara (da cui deriva Easter –> Pasqua) è la festa della “rinascita” pensa un po’, e annesso cero simbolo della fiamma e blablabla.

Nonostante questo e, senza entrare troppo nel dettaglio, la Pasqua mi sta simpatica, mi piacciono i dolci, adoro le sorprese dell’uovo, mi piace la colazione, dura solo un giorno e non rompono il cazzo con musichette e canzoncine, il giorno dopo è festa anche se piove. E si mangia bene, nessuno ti obbliga a mangiare pesce. Nessuno ti obbliga a metterti mutande rosse, o fare cose che non fai mai durante l’anno tipo vedere n parenti, fai la colazione per cavoli tuoi e tendenzialmente pranzi con pochi intimi, non tutti hanno questa fortuna, ma in linea di massima è così. E una cosa molto importante: NON PASSANO “FANTAGHIRO’ 1-2-3-4-5” IN TV!!! E “MIRACOLO SULLA 54° STRADA”!!!

 

 

Cioè non c’è un film di Pasqua,

se dovessi

sceglierlo io… vediamo…

Si!

Ghostbuster!.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Devo ammettere che l’idea di fare il cespuglio pasquale non mi è mai passata di mente, in cambio delle palline che si rompono, ci metti gli ovetti che si mangiano. Già parecchio di guadagnato, certo il presepe Pasquale potrebbe essere fatto in una grotta con le action figures di qualche attore che risorge, tipo Goku di Dragonball.

Posted by Adespoto Posted on 09:27 | 3 comments

My Role and My Way

Sono sempre stato abbastanza cinico e scettico quando si tratta di escatologia, il destino dell’uomo e del mondo non era tra le mie preoccupazioni, ho sempre pensato che la vita fosse una pausa dal niente infinito. Poi crescendo, mi son reso conto che vivo della memoria di altre persone, cioè una frase detta dal nonno, un modo di dire di un amico scomparso, un concetto assurdo di un professore divenuto mio, insomma se vieni ricordato, hai avuto il tuo ruolo nella vita di un’altra persona.

Qual è il mio ruolo?

Per tutti quelli che ho conosciuto, non mi pongo il problema, me lo sto ponendo ora per lei, si sempre la stessa. Quando mi chiedo perché sia nato questo amore così forte da mettere in discussione un mondo intero, e una persona totalitaria nella sua totalità, non riuscivo a trovare una valida motivazione. Poi mi è balenata l’idea che forse il mio ruolo non è nei suoi confronti, ma nei confronti del suo mondo, magari devo essere quella parte di panico che fa diventare una persona “migliore”, perché diciamocelo, è facile a fatto compiuto dire “ho capito che…”  beh se prima non lo sapevi, o lo davi per scontato… non serve neanche continuare no?

Questa è quasi una finta motivazione al perché faccio questo, ma la realtà è che non me ne frega un cazzo di far capire quanto è raro quello che si ha, e quanto va mantenuto; voglio ottenerlo, e voglio mantenerlo, costi quel che costi. Mi ricordo che per non saltare un pranzo con lei, sono partito da casa con la bufera, un nubifragio, per arrivare a lavoro ci ho messo 4 ore tra autobus e piedi, ovviamente tutto per 30 minuti di pranzo, cosciente del fatto che al ritorno sarei dovuto tornare a piedi per un bel pezzo di strada, sono matto? No, rispetto il mio ruolo e lo faccio alla mia maniera. Ad essere onesto, mi son messo anche le gazzelle dell’Adidas per fare prima, indifferente al come mi sarei ridotto.

Questo ruolo che mi sono ritrovato a coprire, è forse il più difficile che mi sarei aspettato, perché lei oltre ad avere tutte le mie attenzioni, anche esortandomi a non averne, è un elemento difficile da gestire, perché sa perfettamente come sono, capisce quello che penso, quando lo penso e perché. Me lo chiede con le domande più retoriche del nostro mondo, ma è una cosa che adoro.

Faccio tutto quello che voglio fare, finché avrò la possibilità di farlo, e lo racconterò ad un amico, se rimarrà solo una storia, nel modo che reputo più giusto, fosse anche usare Sid Vicious al posto di Frank Sinatra.

 

L-U-S-S

martedì 26 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 16:37 | 8 comments

Anche questa è fede

Messo in chiaro che con una preghiera speciale di soli 5 minuti salviamo l’Italia, mi son messo a cercare quanto, i media moderni influenzino anche la fede, ma soprattutto la tecnologia, sempre un passetto indietro eh, ma comunque…

Una delle attrezzature più interessanti è questo mirabolante e simpatico attrezzo, che recita il rosario.

Viene presentato come Semplice ed ergonomico rosario elettronico portatile funzionante con 2 batterie da 1,5 Volt. La recita del rosario include la recita delle litanie.

Prezzo 20 euri.

 

Onestamente, mi ricorda molto gimmi ridimmi

 

Ma l’evoluzione vera, del rosario casalingo è Prega con me

E cito testualmente:

Bellissimo rosario da tavolo con effige, in cristallo, della Madonna. E' possibile ascoltare il rosario con litanie  oppure le preghiere del mattino e della sera, seguite dall'Ave Maria di Schubert.

Prezzo 50 euro, comprensivi di trasformatore e spese di spedizione.

 

Motivo di questo post? nessuno semplicemente noia, ma è importante sapere che se tu pregassi in un gimmi ridimmi, lui pregherebbe con te, ma soprattutto, se lo usassi per inveire, daresti senso al suo colore demoniaco.

 

 

Comunque salviamo l’Italia con una preghiera di 5 minuti.

 

lunedì 25 marzo 2013

La mia carriera da cinofilo è abbastanza basilare, cane di taglia grande, estremamente intelligente, mi portava a spasso da bimbo, si andava a prendere il guinzaglio da solo, non aveva bisogno di vestiti, non era trasportabile in una borsa. Poi son passato ai gatti, per motivi di tempo ed altro.

Ma devo ammettere che la moda della Louis DogVuitton è da rimpiangere per me ora. Procediamo con ordine.

Nel momento in cui pensavo di aver visto i limiti della fantasia umana, dopo aver visto uno di quei caniratti vestiti di tutto punto, vengo pervaso da una sensazione di giubilo quando scopro che esistono delle borse atte alla conservazione di questi animali da “compagnia”. Li vedi che ti guardano come fossero in procinto di un ictus, con i loro occhi strabici, e il loro abbaiare tipo portinaia dei cani. Non sono simpatici, non giocano, se gli fai BU! muoiono, se li fissi si spaventano, se non li fissi ti abbaiano quindi li guardi e si spaventano, non sono amici dell’uomo perché sono in una borsa ed io i miei amici non li tengo in una borsa. Anche qui mea culpa, pensavo di aver ancora raggiunto il massimo della polemica, ieri, mentre ero a fare la spesa, nella corsia dei surgelati di fronte a me si para una signora, di mezza età vestita con dei leggings leopardati (più che un leopardo sembrava un branco), maglietta a maniche corte, pelle moscia (quando prendeva qualcosa dall’alto sembrava una razza), capello biondo platino, bocca rosso di sera bel tempo si spera, e poi in mezzo al suo seno prospero e calante (tanto da lasciare 2 righe sulla sabbia oltre alle impronte) vedo un bimbo, un tantinello pelosetto, con delle orecchie a punta, e delle zampet… oh cazzo ma c’ha le zampe?!?!? vista la genitrice non mi meraviglia sia un leopardo, ma ha più le fattezze di un cane! Era un cane, tenuto così:

 

E’ un  cane, ha 4 zampe, vuol dire che, come natura vuole, ha il doppio della voglia nostra di camminare, supponiamo faccia le sue goccette di pipì speriamo non imbratti il reparto verdure, non è un bel vedere sto cane a zampe all’aria. Mi guardava come a dire “ti prego liberami da questo male! castrami quel poco di amor proprio che mi è rimasto!”.

 

Il pensiero è stato fulmineo

ok prendo questa confezione di pizze surgelate “CHE PIZZA” e gliele tiro tipo lancio del disco sperando di decapitarla e mettendo fine alla sofferenza del canide, liberandolo dalle briglie dell’umano malato-

-prendo i piselli surgelati primavera, li faccio cadere mentre è distratta e aspetto che inciampi simulando un incidente di corsia, nel momento del soccorso libero il quadrupede-

Mentre penso queste cose mi guarda passando e si accorge che ero fermo, con il cestino in mano, una busta di foglioline di spinaci nell’altra e la fissavo alternata al cane, con le braccia calanti e mi fa “c’è qualcosa?” e io, solitamente non mi trattengo, “ma dove arriverete a metterveli sti cani?” e lei sbuffando se ne va, anche sculettando. Arrivato alla cassa, scopro che un cane ha vomitato, immagino quale sia e il motivo.

sabato 23 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 13:43 | 3 comments

Lettera ad un sogno (le mie 5 lettere ad un sogno)

Prima di scrivere un post, solitamente cerco il titolo su google, per evitare di incappare in argomenti trattati, ed evitare blog-gaffe. Cercando questo ho trovato: un testo di Alberto Fortis, una lettera su Yahoo Answer che ricorda la lingua Volgare, uno dei tanti terribili PPS che ti infestano la mail aziendale, mandati sempre dalla stessa testa di cazzo, per cui ho fatto una regola anti-spam.
Così ho deciso che, essendo un argomento trattato in malo modo, posso utilizzarne il titolo o quantomeno, essendomi perso in chiacchiere, spiegherò perché vorrei scrivere una lettera.
La lettera ad un sogno, può essere una lettera d'amore senza destinatario, si conosce e si può mandare, ma si ha paura, scrivere è molto difficile, forse perché si tende a cercare termini poco ortodossi per dire cose semplici, o perché si tende a scrivere troppo, o troppo poco. Ho aiutato qualcuno a farlo, quando ancora aveva senso, ora puoi fare un blog e dedicarglielo (in parte). Poi penso che io sarei il tipo che cercherebbe di notare le differenze di calco nella grafia, e subito dopo penso oh merda, lo farebbe anche lei, lo fa con un sopracciglio che trema mentre parlo, figurati se avesse davanti un foglio che può leggere e rileggere. E capisco che sarebbe l'unica a cui io potrei scrivere, e l'unica che saprebbe leggere veramente. 
Dopo questa sega mentale, capisco che, scriverla qua sarebbe difficile, perché mi risulterebbe impersonale, scriverla a penna sarebbe deleterio, conoscendola, mi ricatta per farmi tacere quando la insulto, rifilandomi screen di conversazioni paleolitiche. Ma poi mi viene da sorridere, e penso che veramente mi perderei nel dilemma del troppo lunga-troppo corta, cosa le scrivo, cosa le dedico, cosa cosa cosa... 
Mentre sto andando via di venerdì mi faccio la domanda più importante cosa voglio dirle? Lei è li, che va via nella sua macchina, io sto con il motorino, in quel preciso momento si mette a sbrogliare le cuffie dell'auricolare (anche se non le usi, loro fanno un incontro di catch dentro la borsa, senza che nessuno le istighi), prendo un minipost-it e una penna che porto sempre con me, le scrivo la mia lettera d'amore ad un sogno, due parole, cinque lettere in tutto, stampatello, scritte velocemente e attaccate sullo specchietto sinistro. 
Cazzo, non servivano campi di fiori o montagne innevate che si sciolgono con la primavera dell'amore e sboccia la margherita che con la sua ultima goccia di rugiada, tanto piccola e tanto luminosa irrora la terra di un sentimento che fa nascere il seme del vero cuore che da lontano amerà soltanto lo sciatore che solo se ne va. Trallallero Trallallalà.
Bastava questo, io ho detto tutto, lei ha letto tutto su uno stupido minipost-it (chiedo scusa ai post-it che in realtà ci hanno accompagnato per diverso periodo). Le mie 5 lettere ad un sogno che anagrammerò in maniera veramente criptica-romana "A MITO!"


 I'm your fool

giovedì 21 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 12:17 | 6 comments

Letteralmente Cantando

Bene, penso che dedicare un paio di righe ad una delle lavorazioni più geniali del web, sia d’uopo.
Se mi chiedessero, dopo tanti anni di web, quali siano le cose più divertenti che abbia mai visto, penso che tra i primi posti ci sarebbero i literal video.
Questi sono delle versioni letterali di ciò che appare in un video musicale, seguendo comunque la metrica del testo.
Un esempio, il migliore secondo me, è quella di Jovanotti – Tutto l’amore che ho:


Perché fare un post con dei link? Boh, visto che si sharano i pensieri sui blog,  in questo momento, mi preoccupo di condividere quello che mi piace, sia essa una ricetta, una lettera o un video stupido no?
Ne linko un altro paio degni di nota:









Ovviamente le versioni inglesi sono molto fiche e hanno bei titoli, ma il literal italiano, fa ridere soprattutto per le scene nei video, che già nell’originale danno da pensare.

mercoledì 20 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 12:44 | No comments

Un pochino di amarezza

Prologo postumo

Un po’ mi spiace pubblicare questo post oggi, sarebbe stato meglio ieri, per un motivo che non sto a dire, ma dopotutto l’avevo scritto e non vedo perché non fare quello che voglio.

 

L’originale

Domani è la festa del papà, tutti noi habemus pater, volenti o nolenti nessuno viene concepito grazie allo Spirito Santo. Si perderebbe anche parte del divertimento.

Beh non ho mai parlato molto con mio padre, non ho mai neanche detto papà a mio padre, al massimo lo nomino solo in terza persona davanti ad altri, si è abbastanza triste.

Questo perché in realtà, la vita dei miei è stata molto turbolenta, da ragazzino fino alla 5 elementare vivevo solo con mia madre, avevo anche il suo cognome, mio padre era una figura abbastanza occasionale, tutti i giorni a casa, la sera andava via, mi portava tante cose, mi ricordo ancora quando portò il VIDEOREGISTRATORE con tante cassette. Ogni giorno mi portava un ovetto kinder o altre cose, ma poi la sera se ne andava. Dove? non l’ho mai saputo. Ma questo modo di vivere ha fatto in modo che non sia mai riuscito a chiamarlo papà… Aspetta… forse una volta, in ospedale quando è stato male, ma non mi sentiva.

Non è mai stata una persona cattiva, anzi molto buona, sensibile, ipocondriaca, un po’ ignorante, ma piena di cuore. La sua vita prima di me mi è ancora del tutto ignota.

Mi ricordo ancora che mia nonna, quando ero piccolo e lo nominavo, si incazzava parecchio e mio nonno non voleva sentirlo neanche nominare, ancora vedo le situazioni in cui succedeva. Poi un giorno camminando per strada con lui, sempre intorno ai 10-11 anni, un signore, che lo conosceva, ma non lo vedeva da circa 15-16 anni, gli dice “ma tu non avevi 2 femmine?” e io piccola spugna, ho assorbito, poi negli anni ho elaborato. Diciamo che ero un pochino il bimbo sperduto della famiglia, mia madre è stata via per 2-3 anni quando ero piccolo e stavo da mia nonna, non capivo perché. Piano piano cogliendo informazioni, sono riuscito a capire che mio padre aveva una famiglia prima di noi, noi  non lo siamo mai stati, ci abbiamo provato ma niente di più. Questa ex-famiglia non ho capito se è stata lasciata prima o in concomitanza con il mio arrivo, anche se la reazione dei miei nonni materni mi ha sempre fatto pensare il “peggio”, ultimamente ho conosciuto una delle due sorelle o sorellastre (non che mi senta come cenerentola), la più grande immagino.

Alla fine della fiera, non me n’è mai fregato un cazzo di quello che c’era prima. Ma mi son sempre detto che non farò mai una cosa del genere, non attirerò “l’odio” delle famiglie ne altro. Eppure, ad oggi, mi rendo conto che non è così. Come alla fine mio padre si è battuto contro la sua famiglia, contro la famiglia di mia madre perché, forse, veramente amava mia madre; io ora vorrei essere padre, ma attirerei l’odio, quello vero, di tanta gente. E onestamente lo affronterei a testa alta, forse come hanno fatto i miei genitori. Erano disposti a tutto, non lasciavano niente agli altri.

Mi piace pensarla così, per questo non ho mai indagato. Potrebbe essere anche successo che con un rapporto occasionale con mia madre che era avvenente a 33 anni, sia stato concepito io, e mia madre l’abbia mmm messo alle strette e, non avendo possibilità di scelta, sia venuto a stare con noi.

Il punto è, che scelgo di credere all’altra storia, quella in cui ci si batte per amore che sia a 20-30 o 50 anni, vera o no, non cambia il finale, io continuerò a chiamarlo in 3a persona e a sentire un brivido ogni volta che ne parlerò con mia nonna (oramai solo lei), continuerò a cercare il mio odio da parte di decine di persone, per avere l’amore di una, ed essere padre anche io. Dopotutto mi piace anche credere a questa di storia, finale che cambia o no.

 

martedì 19 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 13:10 | 4 comments

Amore che vieni, amore che vai

Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque ti ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
venuto dal sole o da spiagge gelate
venuto in novembre o col vento d'estate
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai

 

Si dice che le canzoni prendano senso in base al tuo stato d’animo, gente che prima non sentiva che le parole, in alcuni momenti della propria vita ha iniziato ad ascoltarne le parole.

Non c’è molta differenza, se non il semplice senso che vogliamo dare ad una strofa, ad una parola, che normalmente non ci avrebbe mai colpito. Ora è il nostro stato d’animo.

 

Mi ricordo di un giorno in cui, in un film al cinema, veniva passata una canzone, molto conosciuta, e le chiesi, dopo visto il film anche lei, perché mi pensò in quella canzone e soprattutto in quale momento. Perché io avevo già la mia risposta, e sentirmi dire cos’ I hate you, perché non si dice love ma hate, mi ha fatto capire quanto fosse importante la musica. La stessa musica.

 

Tempo fa mi dilettavo nei “buondì canori”, bei momenti, ogni giorno una canzone, o un tratto, e più passavano i giorni e più mi rendevo conto che non era la canzone ad avere quel senso, ma noi le davamo lo stesso significato. Quando capitava, delle rare volte, potevo addirittura darle la buonanotte. Non era male, molto virtuale, ma mi rendeva felice.

 

La musica non è un’arte ma una categoria dello spirito umano

Friedrich Nietzsche

 

Insomma la categoria, come fosse un blog, a cui appartiene il mio spirito è lei. 

E se dico Vivo per lei non lo dico alla Bocelli, ma alla O.R.O. .

lunedì 18 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 13:39 | 14 comments

La relatività e il tempo perso.

E la relatività?

 

E’ una teoria interessante, nel senso che, interessa parecchie sfere della vita quotidiana, o quantomeno, ci ha provato anche nella mia.

Quando andavo a scuola, durante le mie lamentele contro l’istituzione stessa, mi veniva spesso detto che da grande, nel mondo del lavoro, avrei rimpianto i miei giorni da studente. Onestamente non avevo alcun dubbio sul fatto che fosse più fico andare a scuola, soprattutto se non eri il soggetto, ma quello che assoggettava, se non eri “uno di scuola”, ma rappresentante di istituto, tutti ti rompevano e ti volevano alle feste/festini, diciamo che eri un po’ l’amico di tutti e il nemico dei professori. Molto divertente.

Quando avevo la sala lan, durante le mie lamentele contro lo stato e la burocrazia labirintica, mi dicevano che avrei rimpianto questi giorni di lavoro in un’attività di mia proprietà, se fossi dovuto entrare a far parte di una grande azienda. Anche qua, ero cosciente di questo, di quanto fosse vero. Quindi non sono stato toccato ancora dalla teoria della relatività.

Essa si presenta a me nella forma più anomala, nel weekend. Quando tutti sono contenti che arriva, io vorrei si fermasse il tempo, quando tutti sono tristi che finisca, io vorrei andare avanti nel tempo. La mia voglia di tornare a lavoro è direttamente esponenziale alla presenza di una persona, non una persona qualsiasi. Ecco Einstein che si fa strada, da circa 2 anni il tempo, per me, scorre diversamente. Durante la settimana il tempo corre via come se non avesse altro da fare che superare ogni secondo (degli altri) il proprio limite. Durante il weekend il tempo sembra non passare mai, sembra tutto fermo, ogni cosa va a rilento, invece ogni attimo in cui riesco a dirle un “ti qj9” il tempo ricomincia a correre. Vedo i minuti passare come fossero secondi, gli orologi digitali saltano le cifre dispare. Insomma tutto cambia, e tutto è relativo.

 

L’amore eterno dura tre mesi

Confucio

Sei un cazzaro. E’ relativo.

 

E per il tempo perso?

 

Il tempo che perdo è quando tutto scorre lento, perché nella sua lentezza mi rendo conto che non riesco a riempirlo di nulla, perché troppo vasto.

Al contrario, quelle ore che sembrano attimi, quelle giornate che sembrano secondi, sono piene, piene di pensieri, parole, sogni, idee. Quindi non è forse questo il tempo che vale la pena essere vissuto?

Non è possibile dire, “hai perso tempo!” se il tempo è stato vissuto appieno, se hai fatto qualcosa per inseguire un sogno; quando mi si dice questo, mi viene in mente quello che passa 50 minuti nel traffico per andare dalla sua donna: sta perdendo il suo tempo, oppure sta impiegando lo sta impiegando nel modo giusto per dargli un senso? E’ relativo.

O quantomeno, nessuno può dirmi che perdo tempo, perché per me, in quel momento lo stai perdendo tu a dirlo ed io ad ascoltarti. Non è relativo, è così.

 

Starò seduto ad aspettare finché avrò un culo per farlo. Poi starò in piedi

venerdì 15 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 11:54 | 9 comments

Sono un uomo libero?

 

Non ho un lavoro stabile

Vado solo per lei a lavoro

Non riesco ad immaginarlo

Non ho figli

Non so cosa sia la moda

Sono decisamente anormale

Vivo per un sogno

Scarico da internet

Come sopra

Non ho un misero euro da parte

 

 

Beh sono decisamente libero di essere il mio stupido me stesso. O def come mi piace sentir dire.

Sono precario, ho provato ad aprire un’attività ma la burocrazia/stato/mazzette non date, hanno fatto in modo che rinunciassi. Non vorrei andare a lavoro praticamente mai, se mi alzo la mattina con rinnovata forza, rinnovato sorriso, e strana voglia di fare 40 minuti di viaggio, è solo perché vedo lei.

I figli, non ne ho, se ne ho mai immaginati?… Ne ho sognato, ne ho immaginato, tipo qua.

La moda? pfff… compro cose stupide e assurde, tendenzialmente l’apparenza che cerco è sulle t-shirt, e per quelle, più che la moda, seguo un messaggio. Come qua descritto.

Sono anormale, non faccio niente di normale, amante della cucina, mi chiudo in negozi tipo Kasanova o Foppapedretti, ho un’infinità di attrezzi da cucina. Lavo, stiro, cucino, cucio. Assolutamente fuori tendenza, non mi vanto delle mie conquiste con altri maschi, non suono a delle belle chiappe per strada, sono capace di parlare senza guardare le tette in estate. Non dico mai che picchio, non so guidare, non so come funzioni minimamente un mezzo di trasporto, ma so fare delle ottime Brioches col Tuppo. Non mi interessa se hai i rasta, l’orecchino, le caccole agli occhi, ma faccio caso se scrivi Curriculum Vitae sul pdf invece che nome e cognome.pdf . I film drammatici mi annoiano, i film di paura mi fanno paura e li guardo apposta, dormo con la luce spenta non perché mi senta sicuro dai mostri della notte, ma perché, fin da bambino, ho sempre pensato  che fosse peggio vederlo il mostro, mentre ti mangiava i piedi. Non conosco il raccordo (che è circolare) e mi perdo costantemente con la macchina, sono capace di fare 67 km invece che 2 nell’altro verso. Potrei continuare parecchio, è interessante, mi reputo interessante. Non sono vanesio, ma modesto, e dirlo mi rende non modesto. Non accetto il detto “l’eccezione che conferma la regola” perché anche questa deve avere un’eccezione altrimenti non sarebbe una regola, ergo diventa un paradosso infinito quindi è un detto stupido. Secondo me si dice “eccezione che invalida la regola”.

Vivo per un sogno, il sogno per cui faccio tante cose, il sogno che mi basta guardare, immaginare, e a volte baciare.

Scarico le serie TV, perché sono estremamente curioso di vedere come vanno a finire, e quindi non rispetto la legge. Ma poi le compro…. spesso.

Non ho soldi da parte, so farne ma non so tenerne.

 

Decisamente sono un uomo libero. Ed ho scelto di essere libero di imprigionarmi in un sogno, nel sogno di un amore, quell’amore che non puoi nascondere, quell’amore che vorrebbe esplodere davanti a tutti, che istintivamente ti fa fare il gesto di baciarti nel momento meno opportuno, che ti fa venire i muscoli sul collo per non avvicinarti troppo, perché non è politically correct, Quella stessa prigione che racchiude sogni-immaginazione-futuro-presente-oggetti-idee-mostre-film-pianeti-satelliti.

Ho scelto nel pieno delle mie facoltà mentali, da anormale, di essere un eterno def innamorato di una donna, felice di esserlo, qualsiasi cosa succeda. Ho scelto di condividere con lei anche i suoi momenti brutti e tabù per me, ed ho scelto di essere libero di diventare amico, con difficoltà oggettive, ma di farlo per qualche minuto, perché di poche cose, posso essere l’unico confidente. Ho scelto, da uomo libero, di rischiare tutto per lei, e di modificare tutta la mia esistenza, e forzare quella di parecchie persone.

Sono un uomo che liberamente è entrato in una cella, (una bella cella non c’è che dire). Non so come considerarmi. Ma se, noi dovessimo vivere infinite volte la nostra vita, e avessi cognizione di causa di quello che c’è fino ad ora, e vedessi la cella ci entrerei a piè pari, con un salto e butterei la chiave.

 

Not Bad

giovedì 14 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 09:33 | 12 comments

Annuntio vobis gaudium magnum HABEMUS PAPAM

Disclaimer preventivo:

Questo post è in linea con l’argomento del giorno, declino ogni responsabilità sui contenuti, poco corretti, polemici, critici, inutili.

E chi lo mette in dubbio che il fumo bianco, ti faccia avvicinare al “principale”, quello delle regole quello che faceva i discorsetti, che poi mi pare fosse anche abbastanza giovane, pare c’abbia lasciato a 33 anni. E noi co sta nostra bella fumata bianca, con tutto il rispetto per Francescum, ne pigliamo sempre qualcuno con un piede nella fossa, 76 anni suonati, l’altro se n’è andato poco dopo, ci piace cambiare.

 

Ecco la fumata con cui ci fanno sapere se hanno o no, eletto il nuovo Vescovo di Roma, si sempre lo stesso delle scarpette rosse di Dorothy, quello dello sfarzo etc.

Onestamente… Non mi meraviglia, hanno fatto un inquadratura della folla, credo che il fumo passivo di quel comignolo abbia fatto effetto. Gente che piangeva, le groupie di Cristo che si tiravano i capelli.

 

Ok forse sto esagerando, forse non dovrei polemizzare così tanto, dopotutto i peccati precedenti so stati assolti, per quelli da ieri sera in poi, fino a nuovo fumo, tocca seguire la solita trafila burocratica della confessione-assoluzione-penitenza, ieri c’è andata di lusso, avevo detto una parolaccia poco prima, puff  come se non fosse successo niente, mi son sentito assolto.

 

Mi ricordo di una volta, stavamo a casa al paese di un amico, che eravamo impegnati in sperimentazione di attrezzature sudamericane in legno / vetro / canapa /carta. Questi esperimenti producevano una notevole quantità di fumo, un altro nostro amico, aprì la finestra da fuori e ne uscì parecchio, e lui “cos’è sta fumera” “HABEMUS PAPAM” abbiamo eletto papa un nostro amico, Vescovo di Principina a mare.

mercoledì 13 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 09:31 | 5 comments

I gatti vincono il porno

C’è chi sostiene che i contenuti maggiori sul world wide (wild oramai) web, riguardino la pornografia. Niente di più sbagliato. La maggior parte di questi, riguarda i gatti. I gatti fanno tutto, ci sono gatti che parlano, gatti che cascano, gatti che cantano, gatti che corrono, gatti che dormono, gatti che giocano, gatti che si lavano, gatti che vanno al gabinetto, fanno ogni cosa ed è impressionante la quantità di video per ognuno di questi.

 

Gatto che canta
Gatti che cazziano per gelosia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questi sono solo 2 esempi, altro argomento molto gettonato o gAttonato è la gattenerezza, dicesi gattenerezza quella situazione in cui il gatto, nonostante tutti sappiamo sia stronzo e menefreghista, ti fa comunque fare “owh”.

“oooooowhh”
“oooooowwwwwh” x2

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questi 2 gatti saranno stronzi come gli altri.

Personalmente, nonostante possieda gatti da anni, vorrei questo:

 

 

VOGLIO IL MIO LEMURE DA GRATTARE

Tutti vogliamo un lemure

Io voglio un lemure

Tu sicuramente vuoi un lemure

E’ bello dire lemure

Molto più bello di Lorenide

Notevolmente più bello di Pesce Rosso

martedì 12 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 08:20 | 2 comments

Se son rose saranno su magliette.

Eh no, mica puoi comprarle dei fiori, davanti a tutti poi, ma vuoi, che lei, quando guarda qualcosa capisca quanto la ami, non hai molte possibilità. Potresti usare una lettera scritta di pugno, ma anche quella non può essere spedita. Ti rimane solo una cosa, vestirti per lei, o meglio, vestirti per fare in modo che lei sappia quello che provi.

La tua fortuna? Conoscere molti siti threadless con grafiche particolari, le tue possibilità quindi salgono esponenzialmente, e cominci a prende magliette che riguardano voi.

 

 

E’ una bella maglietta, quello che rappresenta per te è la luna, poiché con lei andresti anche a viverci, poiché lei ti ci fa andare ogni volta che ti abbraccia, non che ti bacia, basta un abbraccio, e la luna che abbraccia la notte è molto rappresentativa.

 

 

 

 

 

 

 

Questa è una delle mie preferite, ci son stati tanti sogni, forse più di quanti fossero possibili, spesso anche simili, spesso nella stessa notte. “Se puoi sognarlo puoi farlo” diceva Walt Disney. E perché no?

 

 

 

 

 

 

 

 

Questa è stata l’ultimo acquisto, cosa voglio dirle? Che se anche morissi per amore, anche se mi sparassi, so che per lei ne uscirebbero comunque farfalle. Quelle farfalle nello stomaco che tutti dicono, pochi mesi e passano, sarà… secondo, me se passassero, c’è qualcosa che non va. Conosco coppie che ancora si fanno le serenate e si muovono con il deambulo.

 

 

Forse avrei comprato anche i fiori, forse scriverei lo stesso una lettera e gliela spedirei, anche se vivessi sotto lo stesso tetto. Perché ci sono cose che puoi comprare, altre che è solo il pensiero a renderle belle.

 

Menomale che sono riuscito a pensare di dire cose belle comprando qualcosa.

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sabato 9 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 04:41 | No comments

808

Esiste qualcosa di meno o più perfetto? 

La parola non permette "tonalità". Non uso la parola tonalità a caso. Sono stati fatti tanti discorsi, è stato detto, più volte a tutti e due: "sono semplicemente casi, ci VUOI fare caso, perché c'è un sentimento" . Sembrava quasi averla spuntata questa teoria. Ma no, la mia sfiducia nel genere umano e nelle sue valutazioni (quanno er culo è de n'artro) ha avuto ancora ragion d'essere.
Tutto avviene secondo delle regole, stesse idee, stesso modo di vedere le cose, stesse sensazioni, stesso pensiero, immagini lo stesso abbraccio nello stesso istante. Te lo confidi. Lo ami.
C'è stato un momento, forse uno dei più dolorosi della mia breve esistenza, che è stato messo tutto in dubbio, fu detto "io non so più neanche se tutto quello che succedeva o che dicevi era vero, sai che sono debole a certe cose", non fu quello che è stato detto il problema, quanto la possibilità che io abbia sfruttato una debolezza della persona che amo...
Poi con il riprendere in mano il rapporto, le cose sono riaccadute, non perché le vedi col sentimento, ma perché sei insieme e possono succedere. Si è cominciato a dire "mi addormenterei" mentre sei con la testa sulla spalla vicendevolmente, oppure ti senti dire "senti che canzone" e parte una delle canzoni che le hai sempre dedicato, poi c'è chi fischietta, chi porta una busta, poi  fai una delle osservazioni più assurde: devi scegliere un colore, una tonalità di rosso tra tutta la palette dei colori RGB-Esadecimali-Decimali-6 caratteri, tantissime:
" so che hai usato la 808" 
"come fai a saperlo?"
"è la tonalità che scelgo sempre io"
Sembra nulla, forse lo è, ma mi son sentito perfetto, perfetto per lei.
Un perfetto scemo, ma il suo perfetto scemo.

venerdì 8 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 12:23 | 1 comment

No woman no cry

Che dire… Altra festa, altri soldi, altra polemica. Forse peggiore di San Valentino.

Se a San Valentino si festeggia l’amore, che dovrebbe essere festeggiato ogni secondo, l’8 marzo da più di cent’anni si festeggia una ricorrenza giusta, diventata alquanto bizzarra. La famosa festa della donna. Ripercorriamo la storia:

1909 nel Cotton in una fabbrica tessile, un gruppo di operaie scioperano per protestare contro le condizioni lavorative in cui si trovano. Dopo alcuni giorni, il proprietario decide di chiudere le porte d’uscita dello stabilimento. Quel giorno, 8 marzo 1909, a causa di un incendio morirono 129 di loro. Questa giornata venne proposta come “giornata di lotta internazionale a favore delle donne” da Rosa Luxemburg

Rosa Luxemburg:

Iscritta al Partito Socialdemocratico Tedesco, seguace di Karl Kautsky, (erede di Marx ed Engels) detentore e custode della dottrina marxista, nella visione più pura ed ortodossa. Marx non ha mai visto l’emancipazione femminile come un “problema” anzi non è mai esistito, la soluzione marxista era “salario per le casalinghe”. E alla fine in questa visione della donna dominante, non si nega che la donna dominante sarà comunque dominata dall’uomo della stessa classe sociale.

Senza entrare troppo nel dettaglio nella dottrina Marxista, era comunque una bella stronzata.

Nonostante questo, fin dal dopoguerra si è cercato di far valere i diritti, delle donne, della maternità al di sopra di stato e chiesa, dell’uguaglianza. Il 1975 fu l’anno Internazionale delle Donne. Da quest’anno anche le Nazioni Unite riconobbero l’8 marzo come giornata delle donne, ma non ancora festa nazionale. Due anni dopo adottò la risoluzione di chiamarla “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti della donna e la pace Internazionale”, riconoscendo gli sforzi per la pace e porre fine a qualsiasi forma di discriminazione.

 

Sono stati molti i movimenti, i motti, le azioni intraprese, gli scioperi, le “guerre”, per far valere i propri diritti. Arrivando ad oggi vediamo:

 

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Famoso porno attore, grazie a La Talpa, non mi sembra Rita Levi Montalcini, pace all’anima sua. Non capisco che significato abbia lo sbucciare le patate. mah…

 

 

 

 

 

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Non so se siano attori ma certo non hanno niente a che vedere

con Evita Peròn

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ah, le mimose puzzano.

 

Si ok non c’è solo questo, tutti sono contro, bla bla bla bla, è pieno di mimosa oggi, ed i locali sono stracolmi di Desperate Housewife che vanno sul set di Sex and the City, per un solo giorno l’anno.

giovedì 7 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 12:49 | No comments

Darwin Awards

Dove non arriva l’evoluzione, arriva il fato.

 

Esiste un gruppo di persone, che io chiamo generalmente idioti inutili al genere umano, che se lasciati liberi di decidere faranno sicuramente una cazzata. La storia ci porta a scoprire che se le giraffe hanno il collo lungo è perché, una sorta di selezione naturale, ha fatto in modo che tutti avessero il collo lungo per mangiare le foglie più in alto.

L’uomo non mangia le foglie, e gli scaffali sono sempre abbastanza raggiungibili, quasi per tutti.

Come si fa?

Cito wikipedia:

Il Darwin Award è un ironico riconoscimento assegnato a qualsiasi persona che abbia aiutato a migliorare il pool genetico umano “rimuovendosi da esso in modo spettacolarmente stupido”.

Cinque requisiti sono necessari per l’assegnazione

1) Impossibilità di riprodursi – Morto o sterile

2) Eccellenza – Strabiliante assenza di capacità di giudizio

3) Auto-Selezione – Essere causa della proprio dipartita

4) Maturità – In grado di intendere o di volere (se si può dire)

5) Veridicità – L’evento deve essere verificato.

Ce ne sono molti assegnati, quelli che secondo me, meritano di essere citati, sono questi:

 

Il pollo la spunta sempre.

 

L’Egitto è famoso, per le piramidi, non per i nuotatori. Nel villaggio di Nazlat Imara, un pollo cade nel pozzo, – panico- , il contadino di 18 anni decide di salvarlo, – bravo calati nel pozzo – giustamente, costui si cala, tralasciando un piccolo particolare, non sapeva nuotare ed è scivolato in acqua. Appresso a lui si sono calati, secondo la ricostruzione della polizia, la sorella, altri due fratelli, e altri 2 contadini di passaggio, tutti e 5 nel tentativo di salvare pollo e ragazzo. MA NESSUNO SAPEVA NUOTARE. Morti tutti e sei, la buona notizia è che il pollo se l’è cavata.

 

 

pollo

 

L’ora legale ti fa dormire un’ora in più o sempre.

 

Nel 1999 due auto percorrono le strade di Gerusalemme, trasportando ordigni altamente potenti. La missione è semplice, il timer è impostato, le bombe sono innescate, la settimana della preghiera di Silhot è iniziata, il Governo decide di aiutare i fedeli anticipando l’ora legale, tutti diligentemente, autisti compresi, rispettano le regole del governo, ma…

Ma le bombe non sanno che c’è l’ora legale, così la solerzia di cambiare l’ora degli autisti ha fatto si che partissero un’ora dopo, alle ore 17.30 (per le bombe le 18.30) sentono il segnale orario, non si sa se un “mannaggia Silhot” siano riusciti a dirlo.

 

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Conclusione

 

Questi sono solo due esempi di quanto possa essere selettiva l’evoluzione, ci sono casi non verificati che andrebbero comunque citati, ma per giustizia con la quinta regola dei Darwin Awards non vanno annoverati in questo post (faccio uno sgarro: un uomo è morto di fame incastrato nel divano, mentre cercava di recuperare il telecomando.)

mercoledì 6 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 13:48 | No comments

True story man

Ciao sono un telepate.

Dimmi pure caro telepate.

Pensa una cosa qualsiasi.

…..

Fatto?

Si!

Fragola!

Ok, ora pensane un’altra.

Fatto?

Si!

Mi prendi per il culo? Cos’hai un campo di fragole in testa?

 

Questo è quello che immagino succederebbe se qualcuno avesse questo innato potere, e volesse usarmi come cavia. Perché pensi solo a questo? Perché fai caso a tutte le fragole disegnate, viste, nominate, inscatolato, imbustate, qualsiasi cosa le ricordi, qualsiasi cosa inizi per Fra. Ora messo in chiaro che la mia vena eccentrica e gaia, non si è svegliata per un pois bianco su rosso, ma è una conseguenza. Perché se senti una tua amica, deve informarti che è stata fortunatissima, perché ha trovato il brick grande di succo di fragola, perché è raro, non si trova mai grande, solo piccolo, blablablabla.

 

Parlando di cose serie, ovviamente il blog permette di dire quello che vuoi, a chi vuoi che le ascolti, ma soprattutto a te stesso. Perché quando metto per iscritto quello che penso, posso realizzare meglio quello che provo. Rileggo quello che scrivo, lo rileggo più volte, non perché sia un eccentrico vanesio verbale, ma perché ne ho bisogno. Ho bisogno di leggere, non ho problemi di memoria, assolutamente. Di solito leggo libri, molti, tanti. Tendenzialmente sono libri di fantasia, sono libri che scuotono quei neuroni assopiti, chiamati immaginazione. Beh non ne ho più bisogno, il telepate ha scoperto cosa smuove la mia immaginazione.

 

Se sei fermo al semaforo con la macchina, vedi un uomo che da un bacio sulla fronte alla sua donna, e vedi attaccato alla gamba di lui un cappottino bordeaux con un cappellino bianco con un fiore, dei capelli castano scuro che ne escono e uno zainetto di qualche principessa moderna (ovviamente sarei all’antica), immediatamente i tuoi neuroni impazziscono, corrono all’impazzata nella miriade di scenari presenti, esercitano forza, ti distolgono dal momento in cui ti trovi e cambi la scena

BOOM

non sei più in macchina, sei in una strada in salita, con un muretto e prendi in braccio quella tua piccola e la metti sul muretto, poi avvicini quella tua grande, e le metti accanto e dici: “ti avevo promesso che ti avrei amato più di ogni cosa esistesse sulla terra e al di fuori di essa, devo dirti la verità, ho mentito in parte. C’è un ex aequo.”

-PEEEE PEEEE-

Sei fermo al semaforo, che è ridiventato giallo, e poi rosso, e sei contento sia rosso, perché ti aiuta a ricominciare, o forse la usi solo come scusa per non smettere mai di sognare.

 

- AOH! GUARDA CHE SO SOLO 3 I COLORI DER SEMAFERO, CHE ASPETTI ER FUCSIA?-

Dice il motociclista che ha perso il turno.

E tu, torni alla realtà, quella in cui ogni cosa è abbastanza grigia, il tempo è brutto. Fai la tua strada arrivi tardi per quella sfilza di rossi, ti fermi a fare benzina, mandi un sms, posteggi, la incontri, la fissi, le chiedi come ti sei vestita? e lei perché? tralasci, ma non puoi smettere di fissarla. Ti fa “che c’è?” – “vorrei dire al motociclista che il fucsia l’ho atteso, e lo aspetterò, fosse anche davanti ad un semaforo di tre colori base”- falso dici solo "”mi piaci”.

martedì 5 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 13:10 | No comments

Se amare è vivere, tra poco compio 2 anni.

E’ stato un neonatismo strano, ma forse, è così che funziona. Si nasce, si cresce, ci si innamora, si rinasce, si ricresce. Non dico come va a finire che tanto è uguale per tutti, l’unica differenza è che quando ti innamori, cresci in funzione di quella persona.

 

Le cose che amiamo, ci modellano

Dice Ghoete.

 

C’è del vero, ma credo più che siamo modellati da tutto quello che ci circonda, invece le cose che amiamo, ci rendono liberi di essere come vogliamo. Mi sono sentito libero di piangere, mi sono sentito libero di farmi vedere triste, incazzato, felice, attivo. Tendenzialmente maschera imperscrutabile, ora espressione dello stato d’animo. Non perché prima non avessi mai avuto animi diversi dalla mia solita faccia da stronzo, ma non avevo ottimi recettori all’esterno. Quando sei triste, è perché cerchi una carezza, ma non da tutti, solo da chi sa dartela; non l’avrei fatto prima, sarei tornato a casa come al solito ad incazzarmi su qualche hobbies. Ma non sarebbe mai uscito nulla da me, nessuno me l’avrebbe tirato fuori il mio animo. Almeno così credevo, fin quando non sono nato again.

 

Se l’amore non t’ha fatto commettere la più piccola follia, allora non hai amato.

 

Vero anche questo, grande Shakespeare.

 

Si devo ammettere che in questa gioventù ne ho fatte di follie, e nonostante essere arrivato addirittura a disegnare un letto con i post-it su un muro, perché noi non staremo mai a letto insieme, farla entrare ad occhi chiusi, farla appoggiare al muro, e dirle –I WIN-, non finirei mai di farle. Perché è un gioco, perché si ride, e si piange, ma si gioca. Non ho mai visto le “follie” in tv come assurde o “incredibili”, ho sempre detto, a mezza-bocca ovviamente, non ci vedo niente di strano, sono cose che si fanno.  Ed ho cominciate a farle. Le ho fatte perché sono matto, e sono fiero di esserlo, felice di essere una minoranza composta di una persona, forse due. E se siamo due, allora non sono così matto come tutti vogliono farCi credere.

 

4850 sono un po’ pochine.

lunedì 4 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 15:36 | No comments

Le nuove frontiere della scienza

L'abbonamento a Focus, diciamocelo, da un certo tono, o almeno dava. Tutti pensano che chi compra questa rivista, sia interessato alla scienza nel termine più sperimentale possibile. 
No... La realtà è che io mi chiudo in maniera imbarazzante sulle ricerche stupide che fanno nelle università e mi piace trarne le mie, altrettanto stupide, conclusioni.

Gli orsi polari sono tutti mancini - Tutti i mancini muoiono in media 9 anni prima dei destrorsi.
Queste sono 2 notizie, molto importanti, che ci vengono fornite, da qualche nota università degli States. Ovviamente fanno parte della categoria Ig-Nobel, di cui parleremo. Ora possiamo affermare che:
Tutti gli orsi polari muoiono 9 anni prima, di tutti gli orsi polari.
Questo è solo un esempio, ma fai anche delle scoperte, a dir poco, se-sa-zio-na-li. Tipo 
Su uno studio, durato 80 anni (imbarazzante), fatto su 200000 struzzi, non si è mai visto uno di essi, mettere la testa sotto la sabbia.
Sembra poco interessante, invece è geniale. 


 La credenza popolare -nell'immagine di fianco N.d.A.-, vuole che si associ questo evento alla paura, in realtà è nato da un effetto ottico, causato dal loro modo di mangiare, ovviamente tutti sanno che morirebbe con la testa sotto la sabbia. Per precisare, è necessario sapere, che quando uno struzzo ha paura si sdraia per terra con il collo stirato e fermo, sperando che venga ignorato. Solitamente muore, ma non è un caso che il cervello dello struzzo sia più piccolo del suo occhio.



Ci si chiede a volte, quale sia il motivo che spinge certi scienziati, a perdere tempo con ricerche del genere. Beh, esiste un vero e proprio premio per questa categoria. Il premio Ig-Nobel. 
Tipo nel 2012 è stato assegnato il premio ig-Nobel per l'anatomia a Frans de Waal (Paesi Bassi e Stati Uniti) e Jennifer Pokorny (USA) per la scoperta che gli scimpanzé possono riconoscere altri scimpanzé dalle foto del loro culo. 
Oltre ad essere una stronzata, fa pensare a quanto realmente discendiamo da questi pervertiti pelosi. C'è gente che lo fa anche sul luogo di lavoro, forse con molta meno intelligenza di uno scimpanzé.

sabato 2 marzo 2013

Posted by Adespoto Posted on 14:44 | 2 comments

QJ9

Sei tu la parte migliore di me stesso,  il limpido specchio dei miei occhi, il profondo del mio cuore, il nutrimento, la fortuna, l'oggetto di ogni mia speranza, il solo cielo sulla mia terra, il paradiso cui aspiro

Shakespeare ne diceva di cose, l'unica sua fortuna è che sia nato prima di me. E quindi mi tocca citarlo per dire cose che non sapevo avesse già detto lui. 

Beh si dirle sembra difficile, o meglio, sembra difficile pensare che sia vero dirle. Ma prima di dirlo ci hai pensato parecchio, non ti sei fatto prendere dalla foga del momento, hai reagito a questi impulsi, hai cercato le parole giuste, e forse le hai dette nel momento giusto, quando non avevi possibilità di dire "forse non avrei dovuto dirlo". No, hai fatto bene, lo hai detto. Qualsiasi cosa essa sia, l'hai detta. l'ultima che hai detto è stata "amore mio". Amore mio... lo vuoi strillare, ti è uscito dallo stomaco sembrava fosse l'unica cosa che lo teneva rilassato in quel momento, ogni lettera che dicevi si stringeva sempre di più. Quando hai finito di dirlo, non hai guardato il suo volto, se l'avessi fatto, non avresti più smesso di farlo, e non era la situazione che lo permetteva. Ma lei ti dice "non me l'hai mai detto" e tu, stupido, rispondi un solo "lo so" che nasconde no, non te l'ho mai detto, ma ogni "ehi", ogni "oh", ogni "aoh", ogni volta che ti chiamavo o che facevo una piccola pausa durante un dialogo c'era quello. Ogni volta che passo davanti a quella porta e incrocio il tuo sguardo lo dico. Si è vero, puoi dire che non te l'ho mai detto, ma solo a voce.

Certe volte c'è bisogno di dire le cose, altre volte c'è bisogno di scriverle, altre volte di dipingerle, a seconda se sei un cantante, un poeta, un pittore. Ma quando non sei nessuno di questi, sei uno stronzo qualunque, hai la fortuna di poter dire tutto con ogni mezzo possibile, puoi dedicare una canzone, puoi scrivere una riga, puoi mettere in arte quello che provi. Tanti si giustificano dicendo "io non sono un pittore/scrittore/cantante" risponderei "è la tua fortuna, puoi usare tutto e tutto verrà bene, perché chi lo vorrà vedrà con quale sentimento l'hai fatto, perché lo conosce e lo sente suo, e ne capirà l'arte". 

E tante volte va bene anche scriverle male le cose, l'importante è che, chi legge, sappia spostarsi un pochino al di sopra della normale concezione del giusto.

Io ti qj9