mercoledì 10 luglio 2013

Si vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo. Un giorno, ecco che uno alza gli occhi e lo vede. In un attimo, non si sa perché, non si sa come, qualcosa si rompe: una diga fra due acque. E due sorti si mescolano, si confondono e precipitano.
Gabriele D'Annunzio

 

…essere l’involucro di ogni funambolico
pensiero che ti viene….

 

 

2010 a.L. (avanti Lei)

 

Tutto cominciava da Marzo/Aprile, telefonate per capire chi fosse disponibile per le vacanze, organizzazione estrema del viaggio nel più minimo particolare, organizzazione del  lavoro per avere il maggior numero di giorni con la minor spesa delle ferie, totale indifferenza alle esigenze comuni. Preparazione dell’ulteriore viaggio in solitaria perché, parliamoci chiaro, i migliori viaggi me li sono fatti accompagnato da me stesso. Google maps alla mano, riviste di viaggi, forum, siti etc. per creare la vacanza “ottimale e ottimizzata”. Insomma i preparativi partivano mesi prima. Si andava spesso al mare, in gruppo. Odiavo il mare, odiavo la caciara dei luoghi più gettonati. Stintino ad esempio, bellissimo posto se solo si vedesse qualcosa oltre l’orizzonte di ombrelloni. San Vito lo Capo, spiaggia talmente tanto incontaminata che ho piantato il mio ombrellone in un bagnante, ma sono cose che capitano quando dormi di spalle. Odiavo avere una famiglia accanto e sentire per ore lo stesso nome con “VIENI QUA!”  o  “SMETTILA!” oppure “NO ANCORA NON PUOI FARTI IL BAGNO MANCANO 12 MINUTI E 24 SECONDI”, da fare in modo che veniva tanta voglia al pargolo da spararsi in acqua con un cannone da circo senza stemperare.

Ricerca del locale dove si poteva bere, dove potevo far conoscenza e farmi offrire qualche giro di qualcosa, perché “siete un gruppo simpatico (io) questo giro lo offro io (a tutti)”. Insomma sapevo come divertirmi e come far divertire.

 

Mi sono reso conto che facevo di tutto per non stare mai fermo a pensare, ma non capivo perché, ho sempre avuto paura di fermarmi a riflettere, fin da piccolo.

 

2011 d.L (dopo Lei)

 

La mia voglia organizzativa è diventata una costola di lei, quando penso ad una vacanza o ad un weekend, mi viene voglia di organizzarlo per lei, oltre che con lei. Mi rendo conto che, altrimenti,  non voglio andare troppo lontano, le mie settimane di vacanza sono state decise dopo aver saputo quando fosse assente, con il panico che non venissero accettate,  perché avrei dovuto prenderle in un altro periodo e stare distante di più. Non voglio andare ad Edimburgo se non ce lei, è la meta dove le ho promesso la fuga. Non riesco ad organizzare un viaggio senza pensare a cosa potrebbe interessarle, che poi alla fine, sarebbe la stessa cosa che interessa a me.

Se vado al mare, o in piscina, mi soffermo a guardare le famiglie, quelle che criticavo, quelle di cui non avrei mai voluto far parte. Ma quando vedo una madre che si alza per richiamare il figlio o la figlia, immagino lei, che si alza e richiama, e io che sorrido mentre guardo lei, magari con un bel costume, e che dico “pensa questa quando c’avrà x anni… te stai a preoccupà ora se fa il bagno fuori orario” e so che lei risponderebbe “fatte i cazzi tua, comando io, e poi serve solo a farle capire che non può fare come le pare, ci sono sempre delle regole, c’è il libro”… Si queste sono le nostre conversazioni, ma anche se le parole sono queste, io so che lei  si girerebbe e mi guarderebbe con quegli occhi, e io alla fine rimarrei in silenzio, sorridendo. Mi divertirei a vedere la borsa con le vivande con tutti i contenitori dello stesso tipo, perché non sia mai siano diversi tra loro, forse solo i colori, ma solo per differenziare le portate.

Farei anche un weekend da turista a Roma, perché quando sei di qua non lo fai mai e ti perdi tante cose, fermarsi in un albergo vicino al centro, mangiare al ristorante dove fanno in maniera eccellente il suo piatto preferito, in uno dei rioni più antichi. Assaporare la stessa città sotto un altro punto di vista. Magari quando è estate, che è pieno di isole pedonali la sera, di spettacoli e fiere. Perché alla fine non mi sposterei chissà dove per vivere questo periodo, mi basterebbe fare 1km da casa mia e sarei ampiamente soddisfatto della mia vacanza.

 

Ora mi fermo di più a pensare, mi soffermo sulle mail di groupon, organizzando mentalmente il viaggio, cercando curiosità che valga la pena di conoscere. Mi soffermo a guardare le famiglie, i portavivande e i genitori, sia quelli da cui prenderei spunto, sia quelli che non vorrei mai fossero d’esempio. Guardo le foto delle vacanze di altre persone. E mi chiedo già da adesso, cosa mi chiederò quando saremo ognuno per conto suo in vacanza, mi chiederò cosa farà e a cosa penserà. Mi chiederò se veramente saremo “ognuno per conto suo”.

2 commenti:

  1. Ma non puoi lamentarti del vicino di ombrellone che dice al figlio "mancano tot minuti e tot secondi per il bagno" se tu sei esattamente così calcolatore nelle cose!! :p

    Moz-

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  2. Più che cotto, direi che sei completamente abbrustolito d' amore. :-P
    Mi ritrovo soprattutto nella parte dell' avanti Lei, cambiano le location ma le rotture di scatole sono sempre dietro l' angolo anche in spiaggia.
    Ecco uno dei motivi, per cui pur abitando in una zona di mare, al mare ci vado poco o nulla. :-)

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