Sono un’amante dell’arte, classica ovviamente, non amo guardare le sedie esposte ne tantomeno tagli e buchi su tele. Ovviamente il successo di un’opera d’arte moderna, astratta etc. è dato semplicemente dal contesto in cui si trova. Cioè se io prendessi l’orinatoio di Duchamps e lo mettessi all’autogrill sarebbe soltanto uno schifosissimo orinatoio, ma messo in una mostra con un’etichetta che spiega, perché c’è bisogno di spiegazioni, il senso artistico dell’oggetto allora vale migliaia di euro. Ora o noi ci facciamo prendere per il culo o bisogna dare motivo ai critici di continuare a lavorare. E no, non vale l’affermazione “ma lui l’ha fatto”, no sbagliato, lui ha potuto farlo, non mi pare che i critici vadano in giro a prelevare i carrelli addobbati dei barboni come forma d’arte dandogli migliaia di euro, chiaro esempio di disgusto che piace tanto all’orinatoio e altrettanto chiaro esempio di ingegneria edile.
Postilla sulla mia visione dell’arte a parte. Non seguo le rubriche artistiche ma sono affascinato, meravigliato, impressionato, da un critico d’arte nato sulla rete, il suo successo non è dato dalla sua abilità critica ma dalla ricerca di personaggi alquanto tetri e disadattati.
Sto parlando del prof. crit. d’art. Andrea Diprè, un uomo che non sa parlare, non sa intervistare, non è fotogenico, muove le mani, infastidisce, è sempre drogato/ubriaco/assonnato, non ascolta “l’artista”, fa domande stupide ed usa termini di paragone altrettanto stupidi.
Io l’ho conosciuto con il fu Osvaldo Paniccia, il creatore dell’opera Trinfo di Mazzancolle.
Uno dei migliori artisti, nonché depravati, intervistati dal nostro Diprè è Giacomo De Michelis
Ovviamente il nostro eclettico Diprè si presta anche ad interviste che esulano l’arte (come le altre del resto). Uno dei migliori pezzi è quella a Paola Poliseno che pare abbia avuto rapporti sessuali con alieni. Non so chi avrei preferito io onestamente, se E.T. o questa.
Ovviamente costei è diventata anche un’esperta del settore e vaga insieme a Diprè per raccogliere racconti sul genere, ne trovate anche altri.
Ho linkato, credo, il best of ma nonostante tutto è necessario vederli tutti, è ad alta tossicità e crea dipendenza con il suo sguardo ipnotico.
Aggiungo un ultimo in coda, non perché sia interessante, ma perché è parlato con un inglese che fa veramente, veramente rimanere basiti. Un po’ come si rimane basiti quando una frase non finisce nel modo in cui noi tutti patata.
Sono lunghi ma vale il nostro tempo. Meglio di “le frasi più belle d’amore del cuore e di sto cazzo” su FB.
Diprè non è reale. Non è possibile che esista un essere acussì.
RispondiEliminaNon è possibbòli...
Lui c'è
EliminaNon dire così: mi spaventi...
EliminaE' in ogni forma d'arte, se tu prendi un manichino lo vesti da Gino Bramieri lo metti dietro una porta con una scopa in mano e intorno ci disegni una veduta di Caltanissetta, evocheresti Diprè ad intervistarti.
Elimina'azz. Stavo appunto disegnando una veduta di Caltanissetta:
Eliminasmetto subito.
Sìììì Diprè! <3
RispondiEliminaMa la tizia che intervista completamente ubriaco e sprofondato sul divano? (Con la mano che "non si sa" dove sia?) od il tizio del "Tiress" fatto con le radici delle piante? Favolosi!
La rubrica Diprè per il sacro vince parecchio.
EliminaSparategli..... :p
RispondiEliminaAmalo.
Elimina