giovedì 13 giugno 2013

Posted by Adespoto Posted on 16:52 | 8 comments

Lei #26–Le guerre pudiche

Roma e Cartagine, città coetanee, la supremazia è ancora da decidere, quale miglior modo di un 2-3 guerre Romano-Puniche per ottenerla?
Da questo, ho deciso di instituire le guerre pudiche, dove sia io che lei, ci contendiamo la supremazia dialettica di una conversazione, chi ha ragione su chi? Io sono talmente logorroico che riesco a far cambiare idea e/o farti dire quello che voglio tu dica, lei, invece, con poche parole, o mi mette a disagio o fa capire che è talmente testarda da non voler sentire ragioni, le parole più gettonate sono no, ho ragione io, sta zitto, vaffanculo, ho detto zitto, taci.

Le guerre pudiche non si fermano a 3, sono parecchie, io cerco di essere romantico e senza usare terminologia troppo mmm focosa, invece lei con 12 parole senza alcun pudore nelle stesse, mi fa ammettere di aver ceduto, quindi gliela do vinta, maledetto me. E lei ne approfitta per annoverare tra gli screen di ricatto:

Screen 1: Il gran rifiuto                                                                  Screen 2: La Resa
10 - pronto
j - pronto


















Screen 3: Supremazia 1                                                               Screen 4: Supremazia 2
q - pronto
k - Pronto


















Il miglior pescaggio da mazzo possibile... La sconfitta dialettica e il fallimento di recupero con inganno al seguito il pericolosissimo da oggi in poi…

SUPREMAZIA DIALETTICA
L’asso nella manica.

asso - Pronto

Questo fatto è sconcertante, io non faccio screen perché lei si incazzerebbe ma io devo subire l’onta sia verbale momentanea, che riproposta nel tempo, qualsiasi cosa succeda lei ha uno screen pronto all’uso per farmi incazzare. E’ vero sono parole mie, ma a volte sono distratto e faccio ammissioni che mi ingabbiano. Se dovesse andare come voglio io, cioè che ci dedicassimo tutta la vita per noi, nonostante tutto ci farei dei quadretti, non perché ammetta la sconfitta, ma perché anche queste cose fanno parte di noi, e ci divertiamo come deficienti a metterci in difficoltà o a farci rosicare.
Ma so per certo che nessuno arriverà mai a far bruciare l’altra città, perché vedrebbe riflessa la propria, come del resto pianse Scipione durante il saccheggio e le fiamme, vide riflessa la propria Roma, dopotutto siamo uguali io e lei. Come lo furono Roma e Cartagine.
E poi che gusto mandare un messaggio con scritto:
-Ti amo stronza!
per poi leggere:
-Da morire perdente.

8 commenti:

  1. Pare proprio che 'sta lei ti dia una pista caro Adespoto :)

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    1. Difatti, il tag "angherie" non è casuale, perché lei si approfitta del mio stato ebete, e mi vessa con il suo seducente corpo e il suo seducente parlare come arma.

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  2. Delenda Carthago.

    Guarda, in questo caso ci van benissimo la parole di una nota canzone:
    "io non so se l'amore è guerra o pace o collaborazione e grande partecipazione..."

    Diciamo che rientrate in guerra e pace.
    Certo, ti mette sotto, eh!! :)

    Moz-

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    1. Miki guerra e pace sono le uniche cose che fanno andare avanti la storia :). E si, mi mette sotto... la questione è grave, perché quando capita che la spunto io mi vendico, ma lei si vendica di più. E' una tragedia... :D. Però cazzo se è divertente.

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  3. Figo il parallelismo tra Poker e amore. ;-)

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    1. Figo si... la partita però, è in mano sua :D

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    2. L' importante è non barare e giocare a carte scoperte, poi vinca il migliore.;-)

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    3. Siamo in parecchi a giocare, ma le carte nostre ce le facciamo vedere solo tra di noi.

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