martedì 7 maggio 2013

Posted by Adespoto Posted on 09:51 | 14 comments

S’appoggi pure volentieri.

Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare la vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti dei segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione.
Massimo Gramellini –
 
Non amo Gramellini, ma qualcosa l’azzecca. La mia reazione alla mancanza è pressoché questa, noia e assenza di entusiasmo, in ogni cosa. La mia ribellione c’è costantemente, tanto continua che mi fa visita anche quando son tra le braccia di Morfeo, e più volte l’ha fatto. Ogni volta son sogni abbastanza nitidi, cosa che non mi capitava mai di fare, spesso li dimenticavo o semplicemente non me ne curavo. Alcuni erano più nitidi di altri, possibili anche ad occhi aperti come qua, ma poi ce ne sono certi che non ti fanno sognare solo il momento che immagini, ti fanno vivere il passato di quel momento, il presente dello stesso e immaginare il futuro di quel sogno.
Quando ascolto determinate canzoni di solito chiudo gli occhi, se non sono in macchina, e spazio… Stanotte non ho avuto bisogno di impegnarmi, è successo tutto da solo. Con colonna sonora.
 
Dream a little dream of me

La canzone era riprodotta da uno di quegli impianti hi-fi da salone, dopo aver inserito il CD inviti la tua seconda donna ad un ballo, lei è anche piccola quindi non è interessata alle parole solo che la musica è decisamente orecchiabile,  ma la strofa del “s’appoggi pure volentieri” la capisce e c’è un piccolo casquet. Il salone è di colore chiaro, la libreria è chiara perché ci piace che risaltino i colori delle costine dei libri. L’impianto è rosso, perché a lei grande piace così. Nonostante l’impegno ci vogliono parecchie prove prima di arrivare a fare una coreografia che permetterà di essere rappresentata in pubblico, il pubblico composto da una sola persona per ora, l’unica che ti interessa ti veda. Io non sono un gran ballerino, quindi nonostante le prove, alla fine l’altezza ed il tenerle le mani in alto mi fa sentire più un burattinaio che Roberto Bolle. Ma vabbè, confidi che l’amore faccia da filtro per il giudizio e non sia severa come Joe Bastianich – Diludendo di dilusione ballirina-. Metti in pratica il tuo proverbiale genio per farle una sorpresa.

Senti la toppa della porta che viene messa in uso, la porta deve essere rumorosa, è importante anche quello, ma come ti aspettavi, una donna non sa fare uno scherzo, figurarsi una in miniatura, appena la porta si apre  –Guarda, guarda, guarda cosa facciamo- e fa ripartire la canzone, tempo di creazione del piano più di 3 ore, tempo per renderlo vano, 2 secondi. Ed io indispettito, dalla faccia di lei grande che ti guarda come a dire: “ora ho un infiltrato per vincerti” dici alla minilei  -non dirle e farle vedere niente, è solo una gonza- e lei grande –ha parlato la testa di mazzo-. Gli omofoni di queste parole a caso sono ben comprensibili, ma davanti ai mini non si può dire la realtà, confidi che prima o poi riuscirai a farle capire alla minilei quanto lei sia stronza e non gonza e portarla così dalla tua parte per avere tu, una doppiogiochista pronta a tutto per farla rimanere basita.


The wake up of wake up artists

Ho sempre voluto citare questo slogan, mi fa simpatia.
Comunque il risveglio è stato un misto di sconcerto e assurdità, mi sono messo davanti alla tazza del latte, poi mi sono reso conto che avevo dormito 14 minuti di troppo, dovevo andare a prenderle un cornettino mini alla nutella, perché non so bene quando sarà l’ultimo, rimetto il latte freddo nella bottiglia, odio i cartoni perché non puoi farlo, e mi svesto come in Full Monty e rivesto come Yattaman, corro a prendere il cornetto arrivo a lavoro talmente presto che la sbarra d’entrata si chiede se me so impazzito. Le do in fretta e furia il cornettino, lei mi guarda, mi tremano le gambe, ma con risolutezza apro la mia stanza aspetto il collega visto all’entrata, gli accendo il pc di nascosto per non dargli modo di alzarsi nel tempo di avvio e dargli modo di perdere tempo a loggare, poso tutto esco di corsa, chiudo tende, tendine, e porta di lei, la tiro su dalla sedia, e la bacio. Mi chiedo se sto ancora sognando, poi mi prende la mano e si alza e mi bacia. Sono certo di star ancora nelle braccia di Morfeo, è uno che s’affeziona. E magari neanche sto scrivendo questo post prolisso.

14 commenti:

  1. Freud ti direbbe, in base alle tue esperienze oniriche, che sei un tipo che tende a voler essere dominato da una padrona XD

    Moz-

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    1. Se lei leggesse questo commento penso che mi ricatterebbe a vita. :D Ma forse è sempre stato quello il punto, accettarlo.

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    2. Posso farti una domanda?
      Di che segno sei?

      Moz-

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  2. Al di là della scelta della colonna sonora onirica, che già avevo intuito dalle etichette che avevi messo nei post e che approvo al 100%.

    Al di là del sogno che sembra uscito dalla mente di Charles Lutwidge Dodgson dopo che si è fatto un trip di quelli buoni...

    Se le pene d'amore producono questo, perdonami, ma viva le pene d'amore.

    Riguardo al commento di Moz qua sopra non so, non ho studiato psicologia, ma più che un succube, io vedo un uomo che ha grandi difficoltà a relazionare con l'universo femminile, soprattutto quando si tratta di donne dotate di attributi.

    Ed un inguaribile romantico, in ogni caso! :)

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    1. Ok me so preso del succube e del disadattato! :D NAIS.

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    2. Detta così suona brutta :D

      Il mio era un complimento!!!!

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    3. Eh... bello! Scusa ho TRAVISATO! :D

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  3. Oh, Freud Freud, pensaci tuuu :)

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    1. Ahauhuahahuahuah ma tu guarda a chi tocca votasse...

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