martedì 16 aprile 2013

Posted by Adespoto Posted on 11:55 | 7 comments

Lei #1

28/04/2011

Ne ho parlato tanto, ho detto quello che provo, ma non saprei bene come descriverla, forse ripeterò alcuni tratti, ma è importante essere precisi, LEI si incazzerebbe se non fossi preciso.

Capelli di un nero corvino, pelle come porcellana, occhi verdi, labbra rosee. Questa è la prima cosa che ho visto, poi ha sorriso, tutto è stato amplificato all’ennesima potenza. Tutto è iniziato con una mail, stupida parecchio, mi son sentito un fanciullo alle prime armi, chiesi di andare a pranzo. Ricordo che ci misi 5 minuti a premere Invia su outlook.

Presi una sonora buca.

Quando mi son reso conto che quella buca mi scottava parecchio, non perché abbia difficoltà ad accettare i no, ho nasato che volevo assolutamente vederla, e comincia a fare un gioco lo scrocco del caffè era divertente, lei arrivava timidamente io la mettevo in mezzo con i maschi base, dicendo di offrirci un caffè, si divertiva, non rideva perché non era educato, ma i suoi zigomi si arrossavano e si alzavano, era divertita. Poi cominciai a fare più pressione, feci una battuta, scherzavo poco. Scrissi il 23 giugno, il giorno prima,  dopo ho un quesito da porti in privato e lei prese subito ansia (non vuole non sapere le cose, tutto e subito) ed io “scherzando” devo chiederti l’altra mano. Questo era il giorno prima. Non scherzavo, io so sempre quello che dico.

Passarono dei giorni, i più lenti a mia memoria.

L’estate era oramai inoltrata, il nostro posto preferito erano delle scale, a mensa facevo la fila, e facevo fare la fila e rallentare ed accelerare tutti, per fare in modo che io capitassi di fronte a lei. Riuscivo sempre nel mio intento, la gente è stupida.

Dopo pranzo ci mettevamo sempre seduti su una scala, i posti erano fissi, nessuno mi levava il posto, nessuno l’avrebbe levato a lei per cavalleria. Spesso rimanevamo da soli, e cominciavamo a guardarci riflessi in una vetrata, stavamo bene assieme, lei lo sapeva, io più di lei.

Passavano i mesi velocemente, arrivò l’estate romana, il famoso agosto di vuoto. Io partii per le vacanze, Sicilia, lei rimase a lavoro. Personalmente non sono mai partito. La contattavo per farla rosicare, in realtà non potevo già fare a meno di lei.

Potevo avere la mia storia estiva, non l’ho avuta, a metà mi fermai dicendo che non era giusto, non sono buono, ma bugiardo. Ero innamorato ma non lo sapevo, dicevo bugie a me stesso.

Il ritorno dalle vacanze fu il miglior momento dell’estate.

29/08/2011

 

Categories: ,

7 commenti:

  1. Non è successo poi molto tempo fa... :)
    Beh, leggere le fasi del tuo innamoramento mi ha fatto piacere.
    Un giorno spero di poterlo scrivere anche io, nuovamente^^

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahah mi piace descriverla, e in realtà sto descrivendo me.

      Elimina
  2. Lei è una canzone di Saverio Grandi e Gaetano Curreri, uscita in radio il 12 gennaio 2007 e pubblicata su singolo il 2 febbraio dello stesso anno. La canzone sarà inclusa nell'album Gioia e dolore di Saverio Grandi, la cui uscita, prevista inizialmente per Aprile e successivamente rinviata per Settembre 2007, è stata ulteriormente smentita e fissata per il 2008.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Aoh a uomogatto!! ma che t'è preso, stiamo nella sezione romantica -_-. Te faccio caccià via da Papi.

      Elimina
  3. Bel post ma... il giorno prima di cosa?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il giorno prima del giorno successivo. :) Del giorno in cui ho capito che il tempo è stronzo e che dovevo lottare ardentemente contro qualcosa di più grande del presente, cioè il passato.

      Elimina